ebola

Grazie ad un nuovo modulo realizzato al computer sarà più facile prevedere dove potrebbe colpire l’Ebola. Il funzionamento si basa su un modello che tiene traccia della modalità mediante la quale i cambiamenti climatici nell’ambiente e nelle società urbane influenzano la diffusione del virus. Se il clima nel mondo dovesse diventare sempre più caldo, entro il 2070 le epidemie di Ebola potrebbero crescere del 60%.

Il modello potrebbe essere anche utilizzato per capire dove vaccinare le persone prima che un’epidemia abbia la possibilità di prendere piede. Inoltre, potrebbe essere modificato per affrontare anche altre malattie.

Per capire le prospettive entro il 2070, i ricercatori che hanno sviluppato il nuovo modello matematico hanno preso in considerazione diversi scenari su come il mondo potrebbe lavorare insieme per ridurre le disuguaglianze, rallentare la crescita della popolazione e ridurre le emissioni di gas serra.

Il loro metodo illustra quanto possa essere complicato capire tutti i problemi che può portare un’epidemia. Per comprendere l’attuale rischio, i ricercatori hanno utilizzato il modello per analizzare i dati sui cambiamenti climatici, l’uso del territorio, la crescita della popolazione e la povertà. Il modello è stato in grado di identificare con precisione i luoghi in cui sono già scoppiate le epidemie, come la Repubblica Democratica del Congo e il Gabon, ma indicava anche luoghi, in particolare in Nigeria, che non avevano ancora visto un’epidemia. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le infrastrutture sanitarie in quelle località erano meglio preparate per affrontare il rischio.

Se una comunità ha un forte sistema sanitario e modi per rilevare e rintracciare una malattia, ciò può fare la differenza tra un singolo caso di Ebola e un disastrosa diffusione. Il modello potrebbe anche aiutare a risolvere questo problema. Nei luoghi in cui non ci sono molte risorse in grado di rintracciare dove si sta manifestando una malattia, modelli predittivi come questo potrebbero aiutare i funzionari e le organizzazioni umanitarie a fermarne una capendo dove focalizzare la loro attenzione. Ma prima, dovrebbero avere fiducia nel modello.